GIULIO IELARDI PHOTOGRAPHY
  • HOME
  • progetti
    • L'APPIA A PIEDI
    • PRIMEVAL. L'anima della Terra
    • GRAND TOUR. Bell'Italia
    • NIENTE COME ROMA
    • MEMORIE. Ostia Antica
    • OASIS. Villa Doria Pamphilj
    • PARADISO PERDUTO
  • Corsi
    • Corsi da casa con Zoom >
      • Corso avanzato di Fotografia naturalistica (a distanza)
      • Corso di fotografia - GRANDI AUTORI 1 (a distanza)
      • Corso di fotografia - GRANDI AUTORI 2 (a distanza)
      • Master di Fotografia naturalistica (a distanza)
      • Master di Fotografia naturalistica 2 (a distanza)
      • Workshop tecniche ripresa, elaborazione e archiviazione immagini (a distanza)
    • Corso base di Fotografia
    • Corso di reportage "Niente come Roma" 2022
    • Corso itinerante di fotografia naturalistica "WILD ITALY" 2023
  • Workshop
    • GENNAIO 2023 - Ponza
    • FEBBRAIO 2023 - La Cicerana
    • FEBBRAIO 2023 - Tenerife e La Gomera
    • GIUGNO 2023 - Islanda: i fiordi del nord ovest
  • libri
    • IL MEGLIO DI TRASTEVERE
    • STILL APPIA
    • AETERNA. Niente come Roma
    • SIMBRUINI. Le montagne di Roma
    • FOTOGRAFIA NATURALISTICA CREATIVA
    • WILD LAZIO
    • WILD ITALY
    • books 1 (oldest)
    • books 2
    • books 3
    • books 4
  • ARCHIVIO
  • io

LA BUSA DELLE VETTE, GIOIELLO BOTANICO

This page is only in italian, sorry ! In english I have written a comprehensive guide on this topic and you can learn more in this page of the site.

Tra i 24 parchi nazionali italiani, uno di quelli istituito in particolar per la sua eccezionale ricchezza e importanza botanica è quello delle Dolomiti Bellunesi, in Veneto. Ed uno dei luoghi più ricchi di flora del parco è la Busa delle Vette, conca di quota che si raggiunge a piedi con un faticoso sentiero che supera circa mille metri di dislivello. Ma ne vale la pena. Clicca sulle miniature in basso per ingrandirle.
Oltre al paesaggio, la più grande risorsa naturalistica dell’area protetta è rappresentata dalla flora. Sono stati infatti numerosi studi botanici a documentare la grande ricchezza di specie rare, e a motivare le proposte di istituzione del parco nazionale. Uno dei luoghi più ricchi di flora del parco è la Busa delle Vette, conca di quota che si raggiunge a piedi con un faticoso sentiero che supera circa mille metri di dislivello. Ma ne vale la pena.

Dove
Il parco nazionale delle Dolomiti bellunesi è un parco soprattutto di natura selvaggia, di alta montagna, dove i confini sono per lo più in quota e gli abitati si concentrano in una ristretta fascia periferica. Dei centomila e passa abitanti censiti nei Comuni che fanno parte dell’area protetta, quelli realmente residenti stabilmente dentro il parco all’ultimo censimento erano infatti solo 88. Tra i gruppi montuosi principali, le cui vette non di rado superano i duemila metri, sono le Alpi Feltrine, i Monti del Sole, lo Schiara-Pelf e la Talvena.  Qui si viene a camminare tra panorami grandiosi, a risalire le valli ammirando una flora che già attraeva i botanici del Settecento, a veder volare le aquile sullo sfondo di circhi glaciali e vastissime foreste di conifere.

L’itinerario
La partenza è dal Passo Croce d’Aune, che si raggiunge facilmente da Feltre – dove sono gli uffici del parco – per la statale n.473 in direzione Fiera di Primiero-San Martino di Castrozza. Feltre si trova a trenta chilometri da Belluno,  a sua volta raggiungibile facilmente da Venezia con l’autostrada A27. Al passo, a quota 1011 m, si parcheggia presso un chiosco che ospita un punto informazioni dell’area protetta e ci s’incammina seguendo la segnaletica del Cai. Il sentiero coincide con un tratto dell’Alta Via delle Dolomiti n.2 e ne condivide dunque le indicazioni. Il primo tratto è il più scomodo, per via dei sassi e del fango che rendono più difficoltoso il cammino nel bosco prima di faggio e quindi di abete rosso. Va meglio quando, usciti allo scoperto dopo gli ultimi ontani, s’incontra una stradina militare che guadagna quota un tornante dopo l’altro (segnavia 801). Realizzata nel 1918, cinge a sud le pendici del Pavione, del Col di Luna e delle Vette Grandi. In alcuni punti la strada militare è tagliata nella roccia e su queste paretine si possono osservare, fin da maggio, interessanti fioriture di orecchie d’orso, pinguicole, rododendro nano e la non comune Saxifraga burserana. Un po’ seguendola un po’ tagliando per faticose scorciatoie si arriva al rifugio Dal Piaz, a due ore e mezza dalla partenza. Siamo praticamente alla meta ma niente lo direbbe. Difatti, dal rifugio occorre percorrere ancora pochi minuti di sentiero per affacciarsi all’improvviso balcone panoramico del Passo Le Vette Grandi (1999 m). E’ da qui che si apre la vista sulla conca della Busa delle Vette, un circo glaciale sospeso tra i più spettacolari, minutamente scolpito dal carsismo. Quel che colpisce di più sono gli spazi dilatati della Busa, che sorprendono in mezzo a questa dorsale di vette aguzze. Due chilometri, due chilometri e mezzo di pascoli che in particolare all’inizio dell’estate (in ogni caso da giugno ad agosto) sono un campionario della eccezionale flora per proteggere la quale è stato istituito il parco. Uno dei più rari è l’alisso dell’Obir (Alyssum ovirense), una specie preglaciale che nel mese di luglio tinge di giallo i ghiaioni. La parte meridionale della Busa, quella più vicina al Passo Le Vette Grandi, è crivellata di piccole e ravvicinate doline mentre quella a nord si fonde ai margini con le macchie biancastre dei conoidi di deiezione che scendono dalle Vette Piccole, dalla Cima Dodici, dalla Costa dei Piadoch. Tutt’intorno alla conca, a mezza costa, completano il quadro cromatico le brevi pareti di una particolare formazione geologica denominata Rosso Ammonitico. Insomma, uno spettacolo! In fondo alla Busa, ben visibili, sono la spaccatura della forra de La Faora nonché la malga Vette Grandi, che si raggiunge comodamente lungo la ben visibile stradina e dove in estate si possono gustare i formaggi tipici del parco. Il ritorno è per la via dell’andata e prende circa due ore.

Internet
www.dolomitipark.it

Per scrivermi riguardo ai contenuti della scheda (aggiornamenti, suggerimenti o altro) clicca qui.
Powered by Create your own unique website with customizable templates.
Copyright© Giulio Ielardi 2022 - Partiva IVA 11108091007 - designed by Dario Ielardi