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CALA COTICCIO A CAPRERA


This page is only in italian, sorry ! In english I have written a comprehensive guide on this topic and you can learn more in this page of the site.

Cala Coticcio a Caprera non è solo una delle meraviglie del parco nazionale dell’Arcipelago de La Maddalena, ma pure uno degli scorci costieri più straordinari dell’intera Italia dei parchi. Situato nella parte più settentrionale della Sardegna, questo è probabilmente il parco nazionale marino più bello d’Italia. Isole e isolotti per lo più disabitati ospitano colonie di uccelli marini che vi si riproducono indisturbati. Spiagge rosa e scogli di granito si susseguono in panorami costieri di sogno, quasi più tropicali che mediterranei. Tutt’intorno, un mare ricchissimo di forme di vita e dai colori straordinari circonda i lembi di terra. Alla Maddalena, il vero protagonista del parco è proprio lui.
Dove
Isola principale dell’arcipelago, La Maddalena è anche l’unica ad essere abitata. Conserva un bel centro storico e una strada tortuosa conduce lungo la costa e nell’entroterra fino all’osservatorio meteorologico di Guardia Vecchia. Caprera, l’isola di Garibaldi (Giuseppe Garibaldi è stato uno dei protagonisti dell’Unità d’Italia), è la seconda per grandezza ma non è seconda a nessuna quanto a bellezza di spiagge e coste e la ricchezza della sua flora. Vi si trovano pinete e boschi di leccio, macchie sempreverdi di ginepro e tutti gli altri arbusti mediterranei, dal mirto al lentisco, dal corbezzolo all’erica. Caprera è pure la sede di un famoso centro velico, nel golfo di Porto Palma. E infine ci sono Spargi, Budelli, Razzoli e S.Maria, ai confini meridionali delle Bocche di Bonifacio, mondi microscopici dove il mare mostra sfumature introvabili lungo il resto delle coste italiane. A Spargi sono famose le spiagge della costa orientale. Di Budelli basterà citare la celeberrima spiaggia rosa, immortalata in Deserto rosso dal regista Michelangelo Antonioni, la cui colorazione non è dovuta allo sfarinamento di rocce rosse com’è a volte erroneamente riportato ma al gioco delle correnti che portano a riva i frammenti di minuscoli organismi  quali foraminiferi e briozoi. A Razzoli colpiscono le forme degli scogli, a S.Maria invece la bellissima spiaggia omonima. Una miriade di isolotti tra cui Mortorio, Soffi e Nibani circondano poi le isole dell’arcipelago, concorrendo a farne un luogo davvero unico in tutto il Mediterraneo.

L’itinerario
Per raggiungere il punto di partenza del sentiero, vale a dire le batterie Arbuticci, occorre raggiungere Caprera da La Maddalena col ponte della Moneta e proseguire per circa due chilometri. Superata la deviazione a sinistra per la casa di Garibaldi, quindi quella per la cala Brigantina a destra, ecco l’indicazione del sentiero segnato col numero 2 e tracce bianche e rosse. Da visitare prima o dopo l’escursione è il vicino forte delle cosiddette batterie Arbuticci o Garibaldi, eretto assieme a molti altri sull’isola nel 1887 per uno degli interventi di fortificazione che periodicamente hanno interessato l’arcipelago, situato in posizione strategica nel cuore del Mediterraneo. Parcheggiata l’auto, s’inizia a camminare tra i roccioni di granito e la rigogliosa macchia di erica, corbezzolo ed altre aromatiche essenze sempreverdi. Dopo l’iniziale saliscendi si supera una casermetta e più avanti s’inizia a scendere verso il mare, con vista a tratti sugli isolotti dei Monaci. Siamo sulla costa orientale di Caprera e le uniche tracce umane qui sono le barche che solcano incessantemente uno dei mari più decantati del Mediterraneo. Giunti all’istmo del promontorio di Punta Coticcio al termine di un tratto più ripido che segue le tracce di una scalinata, scendendo a sinistra ci si affaccia su una prima baia rocciosa ma la nostra meta è invece sulla destra ed appare come una mezzaluna bianca incastonata tra il verde degli arbusti e l’azzurro dalle tonalità incredibili dell’acqua. Camminando tra le rocce si può raggiungere una seconda spiaggetta, poco più avanti, bordata da ginepri. Il ritorno è per la via dell’andata e prende in tutto, soste comprese, circa un paio d’ore.

Internet
www.lamaddalenapark.it

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