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LA VALLE DEI CAMOSCI

This page is only in italian, sorry ! In english I have written a comprehensive guide on this topic and you can learn more in this page of the site.


Il camoscio d’Abruzzo è tra le specie sicuramente pù significative della fauna italiana. Importante endemismo a lungo considerato una sottospecie del camoscio alpino, oggi gli zoologi hanno rivisto la sua posizione sistematica e lo hanno imparentato con quello dei Pirenei: dunque il suo nome scientifico è Rupicapra pyrenaica ornata.
E’ un artiodattilo dalla corporatura slanciata, che misura fino a 130 cm di lunghezza, per un'altezza al garrese che sfiora gli 80 cm. Presenti sia nel maschio che nella femmina e dalla forma ad uncino, le corna sono più lunghe (fino a 30 cm) rispetto a quelle degli altri camosci e il capo presenta una mascherina di pelo scuro che avvolge gli occhi fino al muso. Minacciato più volte di estinzione fino all’inizio del secolo scorso, venne salvato proprio dall’istituzione del parco nazionale d’Abruzzo nel 1923 nell’area di una preesistente riserva reale di caccia dei Savoia. Con l’istituzione nei primi anni Novanta degli altri parchi nazionali abruzzesi del Gran Sasso-Laga e della Majella, alcuni nuclei di camosci prelevati vi sono stati introdotti per diminuire il rischio della consanguineità genetica. Oggi la popolazione appenninica complessiva supera i duemila esemplari,metà dei quali vivono nel parco d’Abruzzo.
Dove
Il parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise resta l’area migliore dove osservare i camosci appenninici in libertà. In particolare, una certa facilità di avvistamento è garantita da una vallata nel cuore dell’area protetta: la val di Rose, che si estende a sud del villaggio di Civitella Alfedena. Proprio il richiamo della presenza stabile del camoscio durante i mesi estivi, infatti, attira ogni anno migliaia di escursionisti in val di Rose ed il parco è dovuto correre ai ripari con l’istituzione del numero chiuso, per evitare un disturbo eccessivo agli animali.

L’itinerario
Da Roma si raggiunge Civitella Alfedena, tra i centri principali del parco nazionale, con l’autostrada A1 verso Napoli fino a Ferentino. Da qui si imbocca la superstrada per Sora, che si raggiunge prendendo poi a seguire le indicazioni per Pescasseroli (circa 180 da Roma, calcolare quasi tre ore di viaggio in auto). Giunti al bivio di Opi, dopo la discesa che segue il passo di Forca d’Acero, si prende a destra in direzione Barrea e si segue la strada fino al bivio segnalato per Civitella Alfedena.
Civitella Alfedena è ben conosciuta dai turisti soprattutto per la presenza dell’area faunistica del lupo, dove alcuni esemplari hanno a disposizione un grande recinto a ridosso delle ultime case del paese. Per salire in val di Rose, si prende a seguire il sentiero J1 del parco all’inizio dal fondo assai sconnesso e perciò scomodo. Belle vedute si aprono sul lago di Barrea, alle spalle del paese. Si entra quindi nella faggeta che si risale a lungo, fino a circa 1700 m di quota quando il bosco finisce ed il paesaggio finalmente si apre, tra il monte Sterpi d’Alto sulla destra e sul versante opposto il monte Boccanera.
Binocolo e macchina fotografica a portata di mano, si risalgono a questo punto con calma – sempre lungo il sentiero: è vietato abbandonarlo – i pascoli e i ghiaioni che si susseguono fino al passo Cavuto (1942 m). Qui l’osservazione dei camosci è praticamente garantita, vista la presenza stabile di un branco discretamente abituato al passaggio degli escursionisti. Il passo è un ottimo punto panoramico e volendo si può proseguire per pochi minuti fino al rifugio di Forca Resuni (1952 m). Fin qui le ore di cammino sono tre e mezza. Il ritorno è per la via dell’andata oppure per la parallela e segnalata valle Jannanghera, chiudendo il percorso ad anello sempre a Civitella Alfedena (due ore e mezza il tempo di discesa).
Nel periodo estivo questi sentieri sono a numero chiuso ed occorre quindi prenotare l’escursione nei giorni precedenti presso gli uffici del parco.

Internet
www.parcoabruzzo.it
www.parks.it/parco.nazionale.abruzzo/Eindex.php

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