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SULLA VETTA DELL'ALBURNO

This page is only in italian, sorry ! In english I have written a comprehensive guide on this topic and you can learn more in this page of the site.


Nel 2011 il parco nazionale compie vent’anni, ma il Cilento resta davvero un “mondo da scoprire”. Ciclopico nelle dimensioni, variegato per i paesaggi che spaziano dalla montagna alla costa, ricco come sa esserlo il Meridione migliore di identità culturali mai banali.

Dove
Tra l’Autostrada del Sole e la costa tirrenica, la vastissima area protetta (seconda per estensione in Italia al solo Pollino) comprende l’intero fronte del promontorio e poi l’entroterra collinare del Cilento, fino ai massicci del monte Forcella, del Gelbison, del Cervati e degli Alburni. Sul fronte naturalistico le risorse sono notevoli e poco conosciute: faggete e grotte, falesie e fiumi solitari, duemila varietà botaniche tra cui spettacolari carrubi o l’esclusiva primula di Palinuro, rapaci e lupi, le più importanti popolazioni peninsulari di lepre appenninica e soprattutto di lontra. Nelle campagne un’agricoltura ancora vitale e diversificata contribuisce al mantenimento tanto della biodiversità che del paesaggio. Con le aree archeologiche di Velia e di Paestum e la certosa di Padula (quest’ultime due appena all’esterno dell’area protetta), nel 1998 il parco è stato inserito nella prestigiosa World Heritage List dell’Unesco.
Il settore più settentrionale è occupato dai monti Alburni. Costituiti di bianco calcare del Cretacico, sono ricchi di cavità come le famose grotte di Castelcivita (lunghe quasi cinque chilometri) e quelle di Pertosa. Nel cuore del massiccio si eleva la montagna più alta, il monte Panormo o Alburno.
L’itinerario
Da Napoli si segue l’autostrada per Salerno, e da qui si prosegue in direzione Reggio Calabria. Si prosegue sull’A3 fino all’uscita di Sicignano, dove si esce seguendo le indicazioni per Postiglione, Castelcivita e quindi Ottati.
Da Ottati, alle pendici meridionali della piccola ma spettacolare dorsale degli Alburni, si raggiunge il rifugio Panormo (1333 m) per una stradina asfaltata fin quasi alla fine (inizia alla fine del paese, proseguendo verso S.Angelo a Fasanella: bivio a sin. con segnalazioni in legno). Lasciata l’auto al rifugio, con ristorante e bar dove se aperto ci si può rifornire d’acqua visto che non s’incontreranno sorgenti lungo la salita, ci s’incammina per la traccia che sale verso nord-est, ricongiungendosi sul crinale (15 min.) a quella che proviene più ad ovest dal casone Farina. Un altro quarto d’ora e si arriva al tracciato ben segnato del Sentiero Italia, qui nella sua variante bassa (ve n’è una alta che incontreremo sulla vetta), che si prende a seguire verso sinistra attraversando poi in comodo saliscendi la faggeta. I segni bianchi e rossi si susseguono, ma occorre attenzione a non perderli: l’orografia dei luoghi, davvero contorta, renderebbe difficile l’orientamento. Al bivio del Vuccolo dell’Arena, quota 1480 m (1526 m sulle carte), si può scendere brevemente a sinistra fino a uno spettacolare belvedere su Sicignano, che il Sentiero Italia da qui raggiungerebbe per una ripida discesa a tornanti. Dal Vuccolo, però, noi andiamo invece a destra e saliamo nel bosco tra le voragini improvvise delle grave presso cui crescono, complice la fresca umidità, esemplari di tasso. Tre quarti d’ora e si esce sul nudo crinale, che si risale un po’ a fatica tra le fioriture dei semprevivi e del timo. A quota 1742 m la vetta è un balcone panoramico dal Pollino al mare, dal Cervati alle altre cime del parco, ai Picentini, a presepi di paesi appollaiati sui cocuzzoli o incastonati sul fianco delle valli. Oltre il manto verde delle faggete della Costa di Salvagnolo, che abbiamo appena aggirato in salita, s’intravedono le radure presso il rifugio Panormo mentre seguendo con lo sguardo a oriente il crinale, e seguendolo a piedi per un tratto, si arriva a vedere lo spuntone roccioso del Figliolo (1291 m), raggiungibile con una comoda passeggiata dal Casone Aresta. Dalla partenza alla vetta calcolare due ore di cammino. Per il ritorno si può ripercorrere la stessa strada, in circa un’ora e mezza.

Internet
www.pncvd.it
www.parks.it

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